La Marcia su Roma fu l’insurrezione con cui Benito Mussolini salì al potere in Italia alla fine di ottobre 1922.
La Marcia segnò l’inizio del dominio fascista e significò la rovina dei precedenti regimi parlamentari di socialisti e liberali.
Il diffuso malcontento sociale, aggravato dal timore della classe media di una rivoluzione socialista e dalla delusione per le scarse conquiste dell’Italia dopo la prima guerra mondiale, creò un’atmosfera favorevole all’ascesa al potere di Mussolini.
Il 24 ottobre 1922, i capi del partito fascista programmarono un’insurrezione il 28 ottobre, che consisteva in una marcia su Roma da parte delle squadre armate fasciste, note come camicie nere, e la cattura di luoghi strategici locali in tutta Italia.
In attesa a Milano dell’esito degli eventi, Mussolini lasciò il lavoro di organizzazione ai suoi subordinati.
Il 28 ottobre, per far fronte alla minaccia rappresentata dalle bande di truppe fasciste che si stanno radunando fuori Roma, il governo del Presidente del Consiglio Luigi Facta (che si era dimesso ma continuava a detenere il potere) ordinò uno stato d’assedio a Roma.
Il re Vittorio Emanuele III, tuttavia, rifiutò di firmare l’ordine.
Ciò significava che l’esercito, che avrebbe potuto fermare Mussolini, non venne chiamato ad opporsi ai fascisti.
Le ragioni del rifiuto di Vittorio Emanuele sono state discusse; è stato ipotizzato che temesse di perdere il trono se si rifiutava di collaborare con i fascisti, o che voleva evitare la guerra civile e che sperava di neutralizzare i fascisti associandoli al governo nazionale.
Mussolini, ormai fiducioso del suo controllo degli eventi, era determinato a non accettare niente di meno che il controllo del governo, e il 29 ottobre il re gli chiese di formare un governo.
Viaggiando da Milano in treno, Mussolini arrivò a Roma il 30 ottobre, prima dell’effettivo ingresso delle forze fasciste. Come primo ministro, organizzò una sfilata trionfale per i suoi seguaci per dimostrare il sostegno del partito fascista al suo governo.
La Marcia su Roma non è la conquista del potere, che Mussolini proclamerà più tardi, ma piuttosto un trasferimento di potere nell’ambito della costituzione, un trasferimento reso possibile dalla resa delle autorità pubbliche di fronte all’intimidazione fascista.
Marcia su Roma: elenco partecipanti
Tra gli oltre 40.000 fascisti che aderirono alla marcia su Roma vi furono molti personaggi illustri, tra i quali:
- Giacomo Acerbo
- Giuseppe Bottai
- Giuseppe Mastromattei
- Piero Brandimarte
- Ather Capelli
- Ines Donati
- Roberto Farinacci
- Cesare Forni
- Igino Ghisellini
- Francesco Giunta
- Giovanni Giuriati
- Ulisse Igliori
- Alessandro Lessona
- Serafino Mazzolini
- Ettore Muti
- Aurelio Padovani
- Alessandro Pavolini
- Cesare Rossi
- Carlo Scorza
- Marcello Serrazanetti
- Bruno Spampanato
- Achille Starace
- Carlo Tiengo
- Harukichi Shimoi
- Attilio Teruzzi
- Italo Balbo
- Michele Bianchi
- Emilio De Bono
- Cesare Maria De Vecchi
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