È stata battezzata Cannabis di Stato, perché è prodotta in Italia, nello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
In vendita a metà Gennaio per la prima volta in una farmacia di Vicenza, la cannabis a uso terapeutico sarà disponibile in questo 2017 nelle farmacie italiane che ne faranno richiesta.Il primo, in Italia è stato Luca Guizzon, giovane farmacista vicentino specializzato in fitoterapia.
Più economica di quella olandese, la cannabis terapeutica è utilizzata a fine antalgico per dolori spinali, oncologici, ma anche per l’emicrania. Può essere consumata per vaporizzazione o infusione, esattamente come una tisana.
Rispetto al prodotto “da strada” il principio attivo è molto più basso ( al massimo il 24% invece del 70% ) ma pare mantenere un’azione ansiolitica, motivo per cui potrebbe essere prescritto anche per combattere le crisi d’ansia.
Il prodotto, rigorosamente Made in Italy, è controllato essendo prodotto proprio per scopo terapeutico in un istituto militare, e potrebbe essere la svolta di fronte all’annosa polemica sulla legalizzazione della marijuana a scopo antalgico.
La Fm2 ( “Farmaceutico militare 2” ) può essere prescritta per patologie ben precise:
dalle malattie spastiche (come ad esempio la sclerosi multipla) a quelle oncologiche, anche per contrastare le nausee causate dalla chemioterapia e radioterapia, passando per tutte le forme di dolore cronico, in particolare neurologico fino a patologie come l’anoressia, per la sua capacità di stimolare l’appetito. Pare inoltre indicata per le forme peggiori di glaucoma, grazie al suo effetto ipotensivo.
I medici sono invitati a informarsi, dal momento che saranno loro a dover prescrivere la cannabis accompagnata da un piano terapeutico che ne indichi dosi e metodi di somministrazione.
Nei prossimi mesi l’istituto di Firenze avvierà la produzione di un altro tipo di prodotto che conterrà solo il Thc come principio attivo (a differenza della Fm2 che contiene due principi attivi: Thc e Cbd).
Intanto anche il Veneto si sta interessando per avviare una propria produzione regionale.
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